Origine della razza
Lo standard definito dal cosiddetto "Kotefei club" è rappresentato dal leggendario Roman
Il 16 settembre 1989 un gruppo di
allevatori di Leningrado e Mosca chiese la registrazione della razza Gatto
Siberiano alla SFF (Federazione Felinologica Sovietica costituitasi nell’aprile
1989).
Nei primi anni ‘90 non vi furono soggetti
di grandissimo valore, anche se il numero
dei siberiani cresceva. Parimenti crebbe anche l’interesse per il gatto
siberiano all’estero.
Se gli animali originariamente esportati in Cecoslovacchia e nella Germania dell’Est erano gatti qualunque, privi di documenti attestanti lo
standard (che diverranno i fondatori di
alcune linee europee di scarso valore), l’esportazione dei primi anni novanta
fondò la prima e la seconda generazione di siberiani da allevamento.
Un grande ruolo nella diffusione della
razza in Europa si deve a Hans e Betty Shultz dell’allevamento Newskij’s, il
cui maschio Magadan Terranka (trisavolo della nostra gatta Arianna Vyaceslavovna di Molaska) sarebbe ancora vincente nelle esposizioni feline
dei giorni nostri.
Ma, eccezioni a parte, la prima ondata di
importazione di gatti siberiani fu, nel complesso, ritenuta dai giudici di bassa
qualità e giudicata al pari di modesti esemplari di Maine Coon ibridati con
Norvegesi delle Foreste.
Nel 1990 il progetto di standard del WCF,
ufficializzato nel 1991, definìi tratti distintivi del siberiano, pur tuttavia
ancora non sufficienti ad una caratterizzazione esente da confusione rispetto a Main Coon e Norvegese. La forma della testa con zigomi
ampi e bassi a formare la linea arrotondata del muso venne descritta nella
manifestazione di Leningrado (San Pietroburgo)e inclusa nello standard da PFS
(Okulov, Dmitrieva) nel 1991.
Vennero selezionate un gruppo di femmine e
due maschi più vicino al nuovo standard, uno di questi era Georgiy classe 1987.
Questi maschi però non presentavano una dominanza genetica. Questa si palesò con Max , un possente gatto
del 1989, color seal tabby point, con
una forma della testa ideale e mantello quasi perfetto (solo leggermente corto)
che provò la sua dominanza, tant’è che la sua prole femminile in terza e quarta
generazione dette alla luce sue “piccole copie” nei vari colori riconosciuti.
La sua linea è di successo con i figli
Arsenij Nevskij e Filimon e la loro discendenza. Questa forma della
testa venne inclusa nello standard WCF.
Nel 1994, in occasione del seminario IFSJ, gli zigomi ed il contorno del muso furono
utilizzati per la definizione di uno standard più dettagliato della forma a
“trapezio” della testa, che venne pubblicato nella raccolta di standard di
razze aborigene valido per SFF e senza
distinzioni significative per WCF.
L’allevamento di gatti eccellenti comporta
difficoltà di selezione, in quanto all’interno di un allevamento circoscritto
si fissano i pregi ma anche i difetti; è quindi necessario lo scambio genetico
con altre linee anche per ovviare al problema della consanguineità (inbreeding) che ha
effetti disastrosi sulla salute (malattie genetiche)
Il lavoro degli allevatori nel complesso ha
conseguito risultati rilevanti nella conformazione del corpo: grandi esemplari,
pesanti con gambe potenti e zampe rotonde, inoltre si sono ottenuti e fissati
colori come silver e golden.
La forma della testa, essenziale per la
conformità allo standard, deve essere raggiunta dalla struttura ossea e non con
l’apporto dei tessuti molli, l’arrotondamento facciale dipende dall’arco degli
zigomi e il muso pieno: ciò è importantissimo per escludere il tipo
indesiderato semi-persiano.
Il livello estetico dei gatti siberiani
europei è migliorato negli ultimi anni in seguito a importazioni ragionevoli e attività out-breeding guidata da progetti di
allevamento che hanno portato i loro frutti.
Purtroppo esistono allevamenti che
basandosi sullo standard USA propongono l’idea della “rotondità” di testa,
occhi e pancia che, abbinata al sottopelo insufficiente e alla mancanza del
pelo di guardia, conducono ad un tipologia simil-persiana assolutamente
inaccettabile.